Mag 31 2012

E sempre più persone attribuiscono valore all’estetica del sorriso, per esempio in un’indagine condotta dall’American Academy of Periodontology, per il campione intervistato l’odontoiatria estetica è sette volte più desiderabile di un lifting e cinque volte più desiderabile di una blefaroplastica.

La mancanza di uno o più denti, i difetti di tinta e forma, gli spazi indesiderati, gli affollamenti e le sovrapposizioni sono imperfezioni dentali che deturpano il sorriso e possono minare la sicurezza in se stessi nelle più varie forme di interazione sociale, soprattutto in quelle importanti quali un primo appuntamento, un colloquio di lavoro.

Come si disegna un sorriso
Sono in sostanza tre gli stili di base di un sorriso, e per ciascuno esistono diverse, sottili variazioni sul tema. Un sorriso sexy mostra delle disuguaglianze nella lunghezza dei denti. Durante l’infanzia, gli incisivi centrali tendono infatti a essere più lunghi degli altri denti anteriori, una caratteristica che di solito non resiste alla crescita e all’invecchiamento; perciò, gli incisivi centrali prominenti sono un ambìto marchio di gioventù. Nel sorriso sexy questi denti sono significativamente più lunghi di quelli laterali per produrre un effetto di giovinezza e di incisività, ma anche di calore e di tenerezza. Lo sguardo dell’osservatore è attratto dalla parte centrale del viso, nella quale vengono enfatizzati il naso e le guance. È un’estetica adatta a persone con labbra carnose e prominenti. Il sorriso sofisticato è invece caratterizzato da denti allineati lungo una linea orizzontale diritta, che contribuisce a conferire alla persona un aspetto maturo e intelligente. È un sorriso che tende a enfatizzare la parte inferiore del viso. Quando spuntano, i denti sono più disuguali in lunghezza, ma gli anni che passano tendono a uniformarli; per questo, un sorriso nel quale i denti sono tutti lunghi allo stesso modo suggerisce saggezza e sofisticazione. Infine, il sorriso sportivo è una via di mezzo tra quello sexy e quello sofisticato, perché gli incisivi centrali sono un po’ più lunghi dei denti laterali. È il sorriso di una persona rilassata e informale, dato che non è né serio come il sorriso sofisticato, né giovanile come quello sexy.

Il disegno di un sorriso è influenzato da una serie di fattori. La forma del viso è il primo di questi aspetti, per esempio un volto lungo richiede un’accentuazione della larghezza per apparire più ovale, mentre una persona con la parte centrale del viso molto attraente o particolare può rendere gli incisivi centrali più visibili per attirare l’attenzione proprio verso quella parte del viso. L’età anagrafica si miscela spesso con quella “desiderata”: in questi casi, allungare gli incisivi centrali aiuta a sembrare più giovani, effetto che si ottiene anche schiarendo la tinta dei denti con una procedura di sbiancamento o con le faccette. Al contrario, un sorriso piatto o dalla tinta spenta fa sembrare più vecchi anche se gli altri tratti del viso sono ancora giovanili. Le aspirazioni estetiche del paziente sono un altro punto importantissimo: come vogliamo apparire agli altri? Un sorriso dall’impronta sofisticata accentua l’aspetto saggio e maturo di un viso, un sorriso dall’impronta sexy suggerisce passione, un sorriso sportivo energia ed entusiasmo. Il dentista deve valutare tutti questi aspetti per proporre al paziente la soluzione migliore e più adatta alla sua condizione di partenza. Un dentista che si occupa di questa branca dell’odontoiatria ha quasi sempre un vero e proprio amore per l’estetica e per la bellezza del sorriso.

Mag 4 2012

Alta tecnologia e novità in campo implantare
La chirurgia piezoelettrica è una nuova tecnica di osteotomia ( taglio dell’osso) e osteoplastica (rimodellamento dell’osso) nata grazie ad un rivoluzionario apparecchio che utilizza gli ultrasuoni per “tagliare” l’osso con tutte le modalità e in tutte le morfologie che fino ad ora erano state proprie degli apparecchi rotanti.
Il taglio piezoelettrico avviene grazie ad una microvibrazione ultrasonica modulata di soli 60-200 micrometri di ampiezza che è in grado di tagliare I tessuti mineralizzati con grande efficacia nel massimo rispetto dei tessuti molli ai quali non si reca danno neppure in caso di contatto accidentale. Inoltre la cavitazione che è propria del meccanismo ultrasonico favorisce una buona visuale e la vibrazione micrometrica assicura una grande precisione di taglio che permette all’operatore di avvicinarsi notevolmente a strutture di grande delicatezza come il nervo alveolare o la membrana Shneideriana che riveste il seno mascellare.

E’ ovvio che per padroneggiare la tecnica si richiede una curva di apprendimento di lunghezza variabile in funzione della manualità e dell’esperienza dell’operatore nell’utilizzo di questa sofisticata apparecchiatura che è nata grazie alla brillante intuizione di un medico genovese e del suo fratello ingegnere.

Mag 4 2012

La visita rappresenta il momento irrinunciabile per poter fare una diagnosi ortodontica:

Se la valutazione clinica non ravvisa alcun tipo di anomalia l’ortodontista può decidere di rivedere il bambino negli anni successivi per verificare nel tempo il corretto sviluppo della dentatura e l’entità e direzione di crescita delle strutture scheletriche del complesso cranio-facciale. In alcuni casi può richiedere ugualmente una radiografia delle arcate dentarie (ortopantomografia) per verificare presenza e posizionamento degli elementi permanenti non ancora erotti. In questa occasione l’ortognatodontista deve comunque fornire utili consigli per l’igiene orale e la prevenzione delle affezioni del cavo orale.

Nel caso si evidenzi una situazione anomala egli procederà ad un’accurata analisi strumentale, al fine di elaborare un piano di trattamento personalizzato. Lo studio del caso si avvarrà dell’ausilio di modelli in gesso delle arcate dentali, di fotografie (dentali e facciali) e di radiografie dei denti e del cranio (teleradiografia).

Il clinico potrà decidere di intervenire immediatamente (trattamento intercettivo precoce) oppure tenere sotto osservazione il piccolo paziente per un trattamento più tardivo (controlli ogni 3-6 mesi). Nel caso decida di intervenire immediatamente lo specialista potrebbe proporre una seconda fase di terapia in dentizione mista tardiva o permanente. In molti casi un intervento precoce raggiunge un risultato che non è possibile ottenere dopo che la crescita è ultimata. In rari casi, ma pur sempre presenti, si può rendere necessario un intervento del chirurgo maxillo-facciale; si tratta di situazioni in cui il difetto di crescita assume aspetti particolarmente gravi.

Mag 4 2012

La placca dentale

I denti non sono lisci come sembrano. Al microscopio, infatti, lo smalto si rivela pieno di rugosità e sporgenze. E’ proprio in queste irregolarità che, dopo qualche ora dallo spazzolamento, si annidano i primi batteri di forma sferica e dopo qualche giorno quelli a forma di bastoncello. Questi si riproducono organizzandosi nella cosiddetta placca battericache risulta praticamente invisibile.

Tuttavia, il colorante delle pastiglie rivelatrici può facilmente portarla alla luce.

La placca si annida negli anfratti, ai colletti in prossimità della gengiva e negli spazi tra dente e dente. Riproducendosi,forma degli acidi che intaccano lo smalto dando inizio alla carie, a patologie della gengiva e del legamento parodontale. Unico rimedio è la sua rimozione con una pulizia costante ed accurata. Nel tempo la placca non rimossa si mineralizza (quindi si indurisce), diventando tartaro, che continua a formarsi addentrandosi sotto la gengiva ed irritandola sempre di più. Il tartaro può essere rimosso solo dal dentista o dall’igienista dentale dopo aver frequentato corsi universitari.

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